Quali frutti ed ortaggi contengono più residui?
Con questo documento dal titolo: quali frutti ed ortaggi contengono più residui ? vogliamo dare continuità ed integrare alcuni degli argomenti trattati in precedenti articoli.
Pillole di … informazioni: tecniche, normative e scientifiche
Con questo documento dal titolo: quali frutti ed ortaggi contengono più residui ? vogliamo dare continuità ed integrare alcuni degli argomenti trattati in precedenti articoli.
La Commissione Europea ha presentato di recente una proposta aggiornamento della direttiva quadro sulle acque (2000/60/CE), della direttiva sulle acque sotterranee (2006/118/CE) e della direttiva sugli standard di qualità ambientale (2008/105/CE).
Le versioni proposte aggiornano gli elenchi delle sostanze prioritarie per le acque superficiali e sotterranee ed i relativi valori soglia utilizzati per valutare lo stato chimico ai sensi della Direttiva Quadro Acque.
Nella proposta di aggiornamento vi si trovano delle importanti novità per i pesticidi e anche qualche
ambiguità.
ISPRA recentemente ha pubblicato il consueto rapporto biennale sui risultati del monitoraggio dei pesticidi nelle acque, effettuato dalle Agenzie Ambientali. I dati si riferiscono al periodo 2019-2020. Poche sono le novità. Si conferma ancora una volta la diffusa contaminazione delle acque superficiali. Si segnala la presenza dei residui di pesticidi in oltre il 55% dei punti di monitoraggio e nel 30 % di questi gli standard di qualità ambientale di riferimento sono superati. Ancora una volta il glifosate è la principale causa di questi superamenti. Nelle acque sotterranee la situazione è migliore. In circa un quarto dei punti monitoraggio si rileva la presenza di residui di pesticidi, mentre il superamento degli standard di qualità ambientale si ha nel 5% dei casi.
Con questo articolo dal titolo: gli alimenti vegetali e i residui dei pesticidi si propone un piccolo studio sui risultati dell’attività di controllo ufficiale. I dati esaminati sono stati tratti dalle relazioni annuali pubblicate sul sito del Ministero della Salute. Si fa riferimento al periodo 2015 – 2019, anno di ultima pubblicazione disponibile.
one di un metodo di prova per l’analisi dei residui dei pesticidi serve a dimostrare che le caratteristiche di prestazione sono adeguate all’uso. La norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 ha adottato prescrizioni per la validazione dei metodi. Ora è in vigore la UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018 che ha aggiornato e sostituito la precedente norma. In primo luogo, possiamo affermare che la validazione di un metodo di prova ha costituito un onere a carico del Laboratorio e degli analisti coinvolti. Tuttavia uniformare i criteri e le modalità di validazione ha costituito risposta ad una esigenza molto sentita dai Laboratori. Infatti il disporre di un protocollo comune ha costituito un punto di forza per chi si stava avvicinando all’accreditamento e chi invece tale percorso già lo aveva attuato. Avere a disposizione una metodologia di validazione comune tra i Laboratori, diventa la base per confrontare tra loro i dati ottenuti dalle varie strutture analitiche.
one di un metodo di prova per l’analisi dei residui dei pesticidi serve a dimostrare che le caratteristiche di prestazione sono adeguate all’uso. La norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 ha adottato prescrizioni per la validazione dei metodi. Ora è in vigore la UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018 che ha aggiornato e sostituito la precedente norma. In primo luogo, possiamo affermare che la validazione di un metodo di prova ha costituito un onere a carico del Laboratorio e degli analisti coinvolti. Tuttavia uniformare i criteri e le modalità di validazione ha costituito risposta ad una esigenza molto sentita dai Laboratori. Infatti il disporre di un protocollo comune ha costituito un punto di forza per chi si stava avvicinando all’accreditamento e chi invece tale percorso già lo aveva attuato. Avere a disposizione una metodologia di validazione comune tra i Laboratori, diventa la base per confrontare tra loro i dati ottenuti dalle varie strutture analitiche.
La selettività è una delle caratteristiche di prestazione che il Laboratorio deve valutare durante la validazione di un metodo di prova. Dal documento VIM vocabolario internazionale di metrologia, riportiamo la definizione: “attitudine di un sistema di misura, impiegato nell’ambito di una procedura di misura specificata, a fornire per uno o più misurandi dei corrispondenti valori misurati indipendenti da altri misurandi o da altre grandezze presenti nel fenomeno, corpo o sostanza in esame”
La validazione serve a dimostrare ed a documentare che le caratteristiche di prestazione di un metodo di prova sono adeguate all’uso che se ne intende fare.
Metodo di prova per l’analisi dei residui dei pesticidi è un documento che riporta le modalità per l’esecuzione della prova in laboratorio.
A volte, consultando la documentazione di settore, si può incontrare il termine procedura di misura: è da considerarsi come sinonimo di metodo di prova. Il metodo di prova può:
– contenere poche e concise informazioni su come eseguire le attività, scritte in modo tale da poter essere utilizzate dal personale di laboratorio;
– avere la necessità di essere integrato con informazioni e descrizioni aggiuntive per descrivere passaggi opzionali all’interno del metodo o dettagli supplementari. In quest’ultimo caso si fa riferimento a una procedura di prova, ossia un documento che integra i metodi di prova normalizzati carenti o, descrivere, al punto di diventare autoportante, un metodo sviluppato internamente dal Laboratorio.
Dopo la laurea magistrale e la successiva specializzazione, ipotizzavo che il futuro luogo di lavoro sarebbe stato fuori dalla mia città: Ferrara. Come chimico avevo il desiderio di lavorare in un laboratorio e mai avrei pensato di trovarlo a due passi da casa. Andai a fare dei colloqui in varie città (Bologna, Genova, Milano, ecc.) puntando su aziende importanti. Come oggi, credo, ed anche a quei tempi, come tanti, cercavo nel mio lavoro futuro motivazione e soddisfazione professionale, che ripagasse l’impegno profuso nello studio. Prima di lavorare stabilmente a Ferrara, trovai occupazione in aziende agroalimentari di rilievo. In tali imprese ebbi il ruolo di responsabile del Laboratorio per il controllo di qualità e della produzione. Erano attività interessanti e stimolanti, ma a volte ero costretto a lavorare per mesi lontano dalla mia abitazione, situazione incompatibile con il mio progetto di vita e familiare.