Il carro ferroviario Hbis

Il carro ferroviario Hbis in origine.

Nella seconda metà del secolo scorso, un nuovo carro conobbe un notevole sviluppo: il carro ferroviario Hbis a pareti scorrevoli. Esso facilitava grandemente la movimentazione dei pallets, ormai diffusissima dovunque. Per lo sviluppo di questo progetto, in Italia sono occorsi studi e realizzazioni di prototipi, dei quali possiamo evidenziarne almeno tre esemplari.

I prototipi sperimentali italiani.

Prototipo Ltpm 597.700 delle Officine di Costamasnaga, antenato del carro ferroviario Hbis
Prototipo Ltpm 597.700 delle Officine di Costamasnaga. Oltre alle pareti scorrevoli, aveva anche il tetto apribile. Foto Costamasnaga – Collezione M. Mingari – “i Treni” n. 362.
Secondo prototipo precursore del carro ferroviario Hbis.
Di un altro prototipo italiano non si ha documentazione, ma era simile a questo carro francese della società EVS. Foto M. Mingari – Savona, Natale 1984 – “i Treni” n. 362.
Carro Ts 21 83 053 0 026-9, un progenitore del carro ferroviario Hbis.
Carro Ts 21 83 053 0 026-9, evidente sviluppo del precedente Ltpm 597.700, ancora con il tetto apribile ma con meccanismo diverso. – Foto Costamasnaga – collezione M. Mingari – “i Treni” n. 362.

La situazione dei carri a pareti scorrevoli nel resto dell’Europa.

In Europa i produttori ferroviari e le reti nazionali avevano compreso in anticipo le potenzialità di questo tipo di carri e già dal 1966 circolavano regolarmente veicoli a due assi tipo Hbis:

L’inizio della produzione in Italia

In Italia le cose procedettero lentamente: infatti occorrerà aspettare il 1979 per vedere i primi 12 carri tipo Hbis. Essi furono prodotti dalla OMS (Officina Meccanica della Stanga di Padova) per la società TRAFER (Trasporti Ausiliari Ferrostradali):

Il carro ferroviario Hbis della TRAFER nell'agosto 2004.
14 Agosto 2004 – Carro Hbis 44 83 225 0 009-2 della società TRAFER- Foto Acquaviva da “i Treni” n. 362.

Dopo di essi, la OMS produrrà la anche la prima fornitura di carri Hbis per le FS. Essa era di 1000 unità, delle quali 500 con separatori di carico (Hbikks) e 500 senza (Hbis). E’ ovvio che la presenza dei separatori di carico riduce la portata. A causa della loro massa, essa scende di poco sotto le 25 t e quindi occorre aggiungere l’indicatore “kk” all’Hbis. I carri “Hbikks” furono successivamente riclassificati “Hbillns” e la loro descrizione si trova in un altro articolo di questo blog: https://www.chimicaone.it/carro-hbillns-delle-fs/ , insieme ad alcune indicazioni circa la costruzione del suo modello in scala H0.

Il carro ferroviario Hbis nel modellismo.

Infine, in ambito modellistico, più o meno tutti i costruttori hanno riprodotto il carro ferroviario Hbis nelle scale più usuali (H0, TT ed N). La sua struttura non particolarmente complessa e la ricchezza di livree e insegne hanno fatto sì che ogni rete ferroviaria europea ne venisse rappresentata. Insieme a esse, molte industrie private hanno apposto il loro logo sulle fiancate del carro. Nelle foto sottostanti alcune delle realizzazioni commerciali:

Il carro ferroviario Hbis secondo la ELECTROTREN.

Il carro Hbis di questo produttore si presenta robusto e un po’ massiccio, ottimo per l’utilizzo su plastico. Esternamente è simile al carro FS Hbillns, ma la marcatura indica che è privo dei divisori interni. Anche se non si presenta particolarmente raffinato, può essere migliorato con poca fatica.

Il carro ferroviario Hbis prodotto dalla ELECTROTREN.
Carro Hbis della ELECTROTREN. Foto dell’autore.
Iscrizioni del carro ferrovario Hbis della Electrotren.
Iscrizioni del carro Hbis della ELECTROTREN – Foto dell’autore.

La prima cosa da fare è rimuovere il gancio standard e sostituirlo con un meccanismo per aggancio corto:

Le porte sono veramente scorrevoli ed è presente una simulazione di tavolato. I ritocchi di colore possono essere: giallo per i ganci di ormeggio, ruggine o nero opaco per le ruote, rosso e giallo per le leve del freno, bianco per i simboli sulle stesse, nero lucido sul gambo dei respingenti, nero opaco su balestre e boccole, alluminio sui predellini:

Il carro ferroviario Hbis secondo la FLEISCHMANN.

Anche la “Fleischmann” ha prodotto il il carro ferroviario Hbis, declinato in diverse versioni. Quelle più antiquate dispongono di un grosso gancio che fuoriesce dal pancone e deturpa la parete frontale. La prima cosa da fare è rimuoverlo insieme al suo supporto e levigare la superficie per poter accogliere i meccanismi per l’aggancio corto:

Un carro ferroviario Hbis prodotto dalla FLEISCHMANN.
Fissaggio della cassa al telaio. – Foto dell’autore.

La FLEISCHMANN ha prodotto parecchie varianti, anche di ditte private:

Un carro ferroviario Hbis della Fleischmann.
Foto dell’autore.
Il carro ferroviario Hbis secondo la FLEISCHMANN.
Foto dell’autore.

I modelli della FLEISCHMANN hanno le pareti scorrevoli, ma l’interno dev’essere modificato per renderlo più realistico. Questo ovviamente se si desidera mostrare il carico.

Il carro ferroviario Hbis secondo la LIMA.

Il produttore italiano LIMA mise in catalogo gli allora recenti carri Hbis già alla fine degli anni ’90:

Naturalmente il carro ferroviario Hbis ha suscitato l’interesse di molti altri produttori di modelli ferroviari (per esempio la Märklin, la ROCO) ma l’articolo diventerebbe troppo lungo. Dagli esempi riportati si può avere una visione generale della situazione intorno alla fine del millennio.

Link Utili:

https://www.railcargo.com/it/dam/jcr:f3ea7a8d-0b49-4f5b-9ae5-c79dd80be32a/hbis-2254.pdf

https://www.sbbcargo.com/it/centro-clienti/tools/wagentypen-suche/hbis.html

Bibliografia:

  • “i Treni” n.362 – settembre 2013 – Ediz. ETR
  • “i Treni” n.363 – ottobre 2013 – Ediz. ETR

Autore R. Bigoni – Ultimo aggiornamento 25 settembre 2020