L’acqua potabile della mia città

Qualità dell’acqua

Dopo gli articoli “acqua potabile” e la “La Direttiva 2020/2184/CE” con “l’acqua potabile della mia città” entriamo maggiormente nel dettaglio di aspetti riguardanti la caratteristica dell’acqua destinata al consumo umano.

Come consumatore, quindi direttamente coinvolto ed interessato, nel concreto ho preso in esame l’acqua destinata al consumo umano della mia città.

Nei precedenti articoli, in una breve sintesi, già si è parlato degli aspetti normativi. Con la direttiva 98/83/CE si è voluto proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, garantendone la salubrità e la pulizia. Con la nuova direttiva 2020/2184/CE, ancora da recepire tra gli Stati membri, si vogliono perseguire i medesimi obiettivi “puntando a migliorare l’accesso universale a tali acque nell’Unione“.

L’acqua potabile a Ferrara

La città di Ferrara è ubicata non lontano dal fiume Po.

Tale fiume nasce nel Monviso (Piemonte), attraversa la pianura Padana per 652 km e raggiunge il mare Adriatico. E’ il fiume più lungo d’Italia e con la maggior portata d’acqua: massimo valore 10,3 m3/s raggiunto a Pontelagoscuro nel lontano novembre 1951 [6]. 

Proprio a Pontelagoscuro, frazione del comune di Ferrara, sorge l’impianto di Potabilizzazione gestito dal Gruppo Hera che fornisce l’acqua a 10 comuni, compresa la città di Ferrara, per un totale di circa 240.000 cittadini [7].

L’acqua in ingresso all’impianto viene prelevata dal fiume Po e da pozzi golenali. Le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua sono differenti: più stabile nei pozzi e variabile nell’acqua superficiale del grande fiume. Pertanto differenti saranno le modalità di trattamento dell’acqua da destinare al consumo umano.

Sedimentazione e flocculazione

Nel sito internet del Gruppo Hera, i nostri impianti, alla voce: “impianto di potabilizzazione di Pontelagoscuro“, si legge:

"L’acqua prelevata dal fiume, dopo una sedimentazione primaria, entra in tre bacini di lagunaggio all’interno dei quali staziona per circa tre giorni. In questo periodo di tempo si depositano le sostanze solide sospese presenti nell’acqua. Avvengono inoltre reazioni biologiche naturali che la depurano ulteriormente" [7]. 

In questa fase le particelle solide, presenti nell’acqua, per effetto gravitazionale tendono a separarsi, con conseguente formazione di un deposito (fango). L’acqua chiarificata è prelevata in superfice, molto lentamente, per non creare perturbazioni nella fanghiglia. Considerato che le particelle sospese hanno differenti dimensioni, non è sufficiente solo l’effetto purificativo della sedimentazione. Infatti sempre nel documento di cui al punto [7] della bibliografia si legge:

"La successiva fase di chiariflocculazione è finalizzata all’eliminazione delle sostanze colloidali ancora presenti mediante l’utilizzo di reagenti che, agendo sulla struttura chimica e sulla carica elettrica delle particelle, ne favoriscono l’aggregazione e la precipitazione".

In questa fase, solitamente, con l’aggiunta di flocculanti, avviene una ulteriore purificazione dell’acqua poichè si ha la coagulazione delle particelle delle sostanze colloidali sospese.

I colloidi sono dei miscugli costituiti da particelle solide o liquide, in cui una sostanza si trova in uno stato intermedio, tra la soluzione e la dispersione.

I colloidi si dividono in due tipi:

  • micellari: costituiti da micelle che sono aggregati di molecole semplici;
  • molecolari: costituiti da macromolecole complesse;

ed entrambi devono essere eliminati dall’acqua [10].

Filtrazione ed ozonizzazione

Proseguendo nel percorso di purificazione:

"l’acqua viene quindi filtrata su uno strato di sabbia dello spessore di un metro che trattiene le particelle più piccole, non depositate nella fase precedente" (vedi documento p.to [7] della bibliografia). 

Con questo processo, si cerca di forzare ed accelerare quello che naturalmente avviene quando si fa filtrare l’acqua dal terreno. Si fanno uso di vari strati filtranti: pietrisco, sabbia, fino a sabbia finissima. Lo scopo è quello di intrappolare le particelle non sedimentate nelle fasi precedenti, ma anche i batteri [10].

Segue quindi la fase di ozonizzazione finalizzata all’ossidazione dell’acqua. L’ozono che viene utilizzato in questa fase permette di igienizzare l’acqua, disgregare le molecole delle sostanze organiche in essa disciolte e arricchire l’acqua di ossigeno (vedi documento p.to [7] della bibliografia).   

L’Ozono (O3) è uno stato allotropico dell’ossigeno (Allotropia: la proprietà delle molecole di esistere in diverse forme), con elevata capacità ossidativa per le sostanze organiche ed anche battericida. La reazione chimica che giustifica tale capacità ossidativa deriva dalla seguente reazione chimica:

O3 → O2 + O

L’O3 viene prodotto in loco per l’azione di scariche elettriche, fra due elettrodi nei quali circola aria essiccata oppure ossigeno. Si tratta di un processo esclusivamente endotermico. L’uso dell’O3 per la produzione di acqua potabile serve per azioni di disinfezione, miglioramento del sapore, ossidazione di: acidi umici, ferro, manganese, ecc.

L’eccesso di O3 viene consumato per mezzo dei carboni attivi portando alla formazione di anidride carbonica.

Carboni attivi e clorazione

Il percorso dell’acqua per raggiungere l’obiettivo finale, ossia la potabilizzazione, prevede il passaggio sui carboni attivi.

"La fase successiva consiste nella filtrazione su carboni attivi granulari. L’acqua viene fatta passare dentro grandi filtri di acciaio inossidabile riempiti con granelli di carbone attivo. In questa fase le sostanze inquinanti microscopiche vengono trattenute all’interno dei pori del carbone" (vedi documento p.to [7] della bibliografia). 

Il carbone attivo è un materiale composto da carbone amorfo, molto poroso, dotato di elevata area specifica. Per quest’ultima proprietà è in grado di trattenere molecole di sostanze organiche. Perciò trova applicazione per filtrazione, purificazione, decolorazione ed anche deodorizzazione [11].

Siamo quasi alla fine del processo e pertanto:

"l’acqua, ormai già potabile, viene disinfettata con aggiunta di Biossido di cloro e   accumulata in grandi vasche, prima di essere immessa nella rete di distribuzione" (2000 km circa) (vedi documento p.to [7] della bibliografia).

Il biossido di cloro (ClO2) ha trovato applicazione per la sua azione contro le alghe e i ferrobatteri. Inoltre è stato dimostrato che possiede capacità sterilizzante residua superiore a quella del cloro [10].

Inoltre agisce mediante l’ossidazione su: chinoni, fenoli e cloro fenoli, senza produrre, a differenza del cloro, odore e sapori sgradevoli. Altro aspetto non trascurabile è che il ClO2 non reagisce con l’ammoniaca producendo: di e mono cloro ammine [10].

Nell’impianto è presente anche un campo pozzi per il prelievo di acqua nella golena del fiume Po [7]. Le caratteristiche chimico fisiche di tale acqua sono più stabili rispetto a quella superficiale e pertanto, il percorso di purificazione è diverso.

Immagine 1: DEET (N,N-diethyl-m-toluamide) tratta dal sito web ECHA

Progetto boDEREC-CE

Nel 2019 l’impianto di Pontelagoscuro è stato scelto per le attività di monitoraggio svolte dall’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po (AdBPo), nell’ambito del progetto boDEREC-CE, coadiuvato dal gestore dell’impianto HERA e dall’Arpae, per il suo elevato livello tecnologico e perché preleva le acque raccolte dall’intero bacino, trovandosi alla chiusura dello stesso bacino [6]. Pertanto le analisi effettuate sulle acque grezze in ingresso all’impianto di Pontelagoscuro sono rappresentative degli apporti e dei processi di trasporto per l’intero bacino padano [6].

Scopo del progetto triennale è quello di proporre strumenti per il monitoraggio, la prevenzione e la gestione degli inquinanti emergenti, in particolare i farmaci e i prodotti per la cura e l’igiene personale (PPCP-Pharmaceutical and Personal Care Products) [8].

L’attività impostata serve per:

Immagine 2: Metformina tratta da Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Metformina)
  • approfondire le conoscenze sugli inquinanti emergenti;
  • valutare il comportamento di queste sostanze negli ambienti acquatici;
  • verifica della naturale attenuazione ed efficienza di rimozione da parte dei sistemi di depurazione delle acque.

E’ stato previsto il monitoraggio degli inquinanti emergenti sulla base di un programma pilota sviluppato in diversi siti dell’Europa Centrale, tra i quali quello di Pontelagoscuro nel fiume Po [8].

Negli 8 siti pilota in Europa sono state controllate 114 sostanze chimiche (contaminanti emergenti) tra cui prodotti farmaceutici, cosmetici e per la cura della persona. Col progetto sono stati controllati 267 campioni riguardanti varie fasi del processo di trattamento delle acque, allo scopo di verificarne l’attenuazione e/o la rimozione [16]. Nel documento di cui al punto [16] della bibliografia si legge:

"In tutti i fiumi di maggiori dimensioni, la natura dell’inquinamento risulta molto simile, in termini sia varietà sia di concentrazione dei medicinali individuati. Esempi tipici sono la metformina, usata per trattare il diabete, e il Deet, repellente per insetti, la cui presenza è stata rilevata in tutti i fiumi oggetto di monitoraggio con concentrazioni che vanno dalle decine alle centinaia di ng/l".
E ancora:
"Risulta chiaro che l’efficienza degli impianti di trattamento delle acque reflue convenzionali è relativamente bassa e che le acque reflue trattate, scaricate nei corsi d’acqua, possono contenere diverse sostanze incluse tra i Ppcp, in concentrazioni comprese tra le decine e le centinaia di ng/l. Pertanto queste sostanze possono essere presenti nelle acque destinate ai trattamenti di potabilizzazione e nelle acque da immettere nelle reti di acque potabili, come è stato dimostrato dai risultati della campagna di monitoraggio del progetto boDerec-CE "[16]. 

Il DEET è una sostanza è approvata per l’uso come biocida per respingere o attirare insetti.

La Metformina, invece, è un farmaco commercializzato con vari nomi, ed utilizzato per la cura del diabete.

Ente gestore impianto di potabilizzazione di Pontelagoscuro e risultati delle analisi

Tabella 4: dati dell’Ente Gestore ed aggregati dall’autore per il Comune di Ferrara, conservando la suddivisione semestrale

Relativamente al Comune di Ferrara, riportiamo alcuni dati tratti dal sito internet: https://www.gruppohera.it/offerte-e-servizi/casa/acqua/che-acqua-bevi:

Si riporta altresì la tabella 6 che riporta un confronto, eseguito dall’Ente gestore, per i parametri:

Tabella 5: dati dell’Ente Gestore ed aggregati dall’autore per il Comune di Ferrara, conservando la suddivisione semestrale
Tabella 6: dati tratti dal documento Acqua potabile e acque minerali: il confronto (https://www.gruppohera.it/offerte-e-servizi/casa/acqua/che-acqua-bevi) (* Valori consigliati)
  • pH
  • Durezza totale(°F)
  • Residuo fisso a 180° (mg/l)
  • Sodio (mg/l)
  • Fluoruri (mg/l)
  • Nitrati (mg/l)
  • Cloruri (mg/l)

riscontrati alle analisi (valori medi di 6.035 analisi) effettuate secondo le frequenze e nei punti di prelievo lungo la rete di distribuzione, come previsto dal piano di controllo e sorveglianza del ciclo idrico nelle province di:

  • BOLOGNA
  • FERRARA
  • FORLÌ – CESENA
  • MODENA
  • RAVENNA
  • RIMINI

rispetto ai:

  • valori di parametro del D.Lgs. 31/2001;
  • i dati relativi a 28 acque minerali naturali in commercio pubblicati dalla rivista Altroconsumo (n. 184 di luglio/agosto del 2005) (vedi https://www.gruppohera.it, che acqua bevi). I dati delle acque minerali sono stati organizzati come valore minimo e massimo tra i dati a disposizione.

Per pH e cloruri sono stati utilizzati i dati indicati nelle etichette di nove acque minerali di larga commercializzazione.

I dati della tabella 5 sono stati accorpati per valutare l’evoluzione temporale dei parametri del Comune di Ferrara in analogia alla tabella 6.

Per chi fosse interessato, il Gruppo Hera ha messo a disposizione una app denominata Acquologo, nella quale il cittadino potrà conoscere i risultati delle analisi dell’acqua destinata al consumo umano. La app precisa che i dati sono aggiornati all’ultima media disponibile sul sito web del gestore competente per territorio.

Significato dei parametri

A questo punto esaminiamo alcuni parametri oggetto di controllo e apportiamo alcune considerazioni.

pH

La misura del pH è molto presente nella chimica delle acque. Infatti, tale parametro ha un ruolo fondamentale nei processi di: corrosione, disinfezione, chiariflocculazione, ecc.

Il D.Lgs. 31/2001 indica una accettabilità del pH per valori compresi fra 6.5 e 9.5.

Un’acqua è definita acida se il pH<7; basica con pH>7, mentre a pH = 7 è neutra. Dalla Tabella 5 si rileva che a Ferrara il pH nel periodo 2015-2021 è oscillato fra 7.4 e 7.9, media 7.7

Durezza

E’ usanza dire che un’acqua è dura quando scioglie male il sapone. Questo è una causa di un contenuto elevato di sali di calcio (Ca) e magnesio (Mg) nell’acqua. Al contrario, un’acqua è dolce quando la concentrazione dei sali di Ca e Mg è bassa. La durezza si esprime in gradi francesi (°F) dove: 1° F corrisponde a 10 mg/L di carbonato di calcio (CaCO3).

La durezza si distingue in:

  • temporanea: è il contributo dei sali di Ca e Mg sotto forma di bicarbonati (HCO3). E’ destinata a scomparire durante l’ebollizione secondo la reazione: Ca(HCO3)2 = CaCO3 + CO2 + H2O
    • Il Mg si comporta in maniera analoga.
  • permanente: è il contenuto salino di Ca e Mg legati ad anioni quali: solfati, cloruri, ecc (es.: CaCl2, CaSO4, MgCl2, ecc.). Tali sali non subiscono modifiche con l’ebollizione dell’acqua, da cui la definizione di permanente.
  • totale: è la somma della durezza temporanea e permanente

In conclusione possiamo distinguere, in varie classi, le acque in funzione della loro durezza:

  • dolce: grado di durezza inferiore a 10°F 
  • moderatamente dura: grado di durezza tra 10 e 20°F 
  • dura: grado di durezza tra 20 e 30°F 
  • molto dura: grado di durezza oltre 30°F 

Tale classificazione è riportata nel sito internet del Gruppo Hera.

Dalla tabella 5 e dalla classificazione delle acque in base alla loro durezza, emerge che le acque di Ferrara sono moderatamente dure. La normativa vigente consiglia un intervallo tra 15 e 50 °F, a dimostrazione che non vi è alcuna correlazione fra durezza ed effetti negativi sulla salute umana. 

Residuo Fisso a 180°C

Si indica con Residuo fisso a 180 °C la quantità totale di sali disciolti nell’acqua destinata al consumo umano. Nel D.Lgs. 31/2001, in particolare nei parametri indicatori, viene riportato un valore massimo consigliato di 1500 mg/l. Il parametro è correlabile alla misura di conducibilità.
A Ferrara, nel periodo 2015 – 2021 il parametro ha assunto valori da 241 a 409 con una media di 298 mg/l.

Conduttività

La conduttività o conducibilità elettrica è un indice della capacità di una soluzione acquosa a trasportare corrente elettrica. Considerato che l’acqua pura non è un conduttore elettrico, la conduttività, in µS/cm a 20°C, è una misura della presenza di ioni positivi e negativi nella soluzione.
Pertanto un acqua ad elevata purezza ha una conducibilità elettrica estremamente bassa. Il D.Lgs. 31/2001 indica, nei parametri indicatori, un valore di parametro pari a 2500 µS/cm (20°C).

Nitrati, nitriti ed ammoniaca

Il D.Lgs. 31/2001 ha fissato un valore di parametro di 50 mg/l per lo ione nitrato (NO3) e di 0,5 mg/l per lo ione nitrito (NO2). Per l’ammoniaca è previsto, nei parametri indicatori, un valore di 0.50 mg/l. Si ritiene che, entro questi limiti, le acque potabili possano essere consumate in condizioni di sicurezza nell’intero arco della vita [15].

Nel periodo 2015-2021, Il contenuto di nitrati nelle acque di Ferrara si è collocato fra 6 ed 11 con un valore medio di 7,4 mg/l. Assenza di nitriti nel medesimo periodo e presenza dell’ammoniaca al limite di quantificazione (0.02 mg/l). Riscontri del 2017 II semestre, e del 2020: I e II semestre.

Alcalinità

L’alcalinità è una caratteristica dell’acqua destinata al consumo umano e rappresenta il contenuto di bicarbonati, carbonati e, con un pH elevato, degli idrossidi.

  • carbonato: CO32- + 2H+ → H2CO3
  • bicarbonato o carbonato acido: HCO3– + H+ → H2CO3
  • idrossido: OH + H+ → H2O

Il metodo di prova consente di misurare l’alcalinità dovuta ai soli bicarbonati e quella totale.

Cloruri

I cloruri sono naturalmente presenti nelle diverse tipologie di acqua. Il D.Lgs. 31/2001 ha fissato un valore di parametro pari a 250 mg/l.

Un tenore elevato di cloruri può impartire all’acqua destinata al consumo umano caratteristiche organolettiche non gradevoli.

Un valore elevato di cloruri può essere considerato come un indice di eventuale inquinamento antropico che, tuttavia, va sempre contestualizzato e valutato con altre indicazioni di tipo analitico e ambientale [13].

Il tenore di cloruri a Ferrara, nel periodo 2015-2021 è stato pari a: 28.3 mg/l, con un minimo di 22 ed un massimo di 34 mg/l.

Floruri

Lo ione fluoruro è uno degli anioni presenti nelle acque di Ferrara in concentrazione variabile da 0.10 a 0.15 mg/l con una media di 0.11 mg/l. Il D.Lgs. 31/2001 stabilisce un valore di parametro pari a 1.5 mg/l di concentrazione massima nelle acque potabili.

A basse concentrazioni presenta effetti protettivi verso la carie dentale, specialmente nei bambini. Per contro, con elevate concentrazioni e per lunghe esposizioni si possono avere effetti negativi a carico dei denti e delle ossa (vedi sito internet del Gruppo Hera).

Sodio

E’ un metallo molto presente sulla terra, lo si consuma quotidianamente come sale da cucina (sodio cloruro). Lo ione sodio è uno degli cationi presenti nelle acque di Ferrara in concentrazione variabile da 15 a 23 mg/l con una media di 18.9 mg/l. Il D.Lgs. 31/2001 stabilisce un valore di parametro pari a 200 mg/l, concentrazione massima nelle acque potabili.

Valore Acqua per l’Italia 2021

Nel marzo del 2021 l’Osservatorio Valore Acqua per l’Italia di European House – Ambrosetti ha presentato il Libro Bianco “Valore Acqua per l’Italia 2021”, che indaga la relazione tra acqua, economia e sviluppo sostenibile [9].

Si legge:

"...elevato utilizzo e spreco di acqua. Con 153 m3 annui pro capite, l’Italia è il 2° Paese dell’Unione Europea per prelievi di acqua ad uso potabile (due volte superiore rispetto alla media europea). 
Inoltre, con 200 litri pro capite consumati all’anno, è il 1° Paese al mondo per consumi di acqua minerale in bottiglia (rispetto a una media europea di 118 litri)".

E ancora:

"... elevata qualità dell’acqua potabile e ridotti livelli di inquinamento delle fonti. 
Con l’84,8% dell’acqua prelevata proveniente da fonti sotterranee, naturalmente protette, l’Italia è il 7° Paese europeo per qualità dell’acqua potabile. 
Inoltre, il Paese è tra i best performer nell’Unione Europea per limitata presenza di inquinanti nelle 39 fonti idriche (es:. nitrato nelle acque sotterranee e qualità dello stato chimico delle fonti superficiali)".

Leggendo il Libro Bianco emerge che, con il più elevato consumo di acqua minerale al mondo, l’Italia ha consumato 8 miliardi di bottiglie (anno 2018) creando un problema di sostenibilità ambientale per l’emissione, non trascurabile, di anidride carbonica per la produzione delle bottiglie di plastica.

Questo stato di cose si verifica malgrado una effettiva qualità dell’acqua distribuita in rete in Italia e, dalle indagini, una manifesta soddisfazione delle famiglie verso il servizio idrico. Ciò nonostante solo il 29% delle famiglie italiane fa uso dell’acqua erogata dal rubinetto di casa.

Nel sito internet del Gruppo Hera si legge:

Fai la tua scelta sostenibile, passa all'acqua del rubinetto

motivando tale espressione poichè l’acqua di rubinetto è:

  • Ecologica: è a km 0 e il suo trasporto non pesa sull’ambiente;
  • Buona: ha un gusto leggero ed è povera di sodio;
  • Comoda: la trovi direttamente a casa tua, senza doverla trasportare;
  • Sicura: viene sottoposta a oltre 2.800 analisi giornaliere e risulta conforme ai parametri di legge nel 99,9% dei casi;
  • Economica: 1000 l di acqua ti costano solo 2,1 € contro i 270 € che spenderesti acquistandola in bottiglia.

Conclusione

Anch’io consumo l’acqua che fuoriesce dal rubinetto di casa. Oltre a servire allo scopo, ritengo sia un comportamento: economico, sostenibile e a tutela dell’ambiente.

Riempio sempre due bottiglie di acqua di vetro, che lascio rigorosamente aperte, per favorire la fuoriuscita di odori ed anche di cloro. Le pongo in frigorifero e le consumo il giorno successivo.

Fatte salve condizioni patologiche che potrebbero consigliare l’uso di acque di sorgente, con caratteristiche particolari, con l’accorgimento adottato riesco, con soddisfazione, a consumare l’acqua destinata al consumo umano di Ferrara.

Norme

Le norme di riferimento suddivise fra quelle nazioni ed Europee sono le seguenti:

Nazionali

  1. Decreto legislativo 31 del 02/02/2001 Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano
  2. Decreto Legislativo 27 del 02/02/2002 Modifiche ed integrazioni al D. Lgs. 02/02/2001, n. 31, recante attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano.
  3. Decreto Legislativo n. 152 del 03/04/2006 Norme in materia ambientale
  4. Decreto del ministero della Salute 14/06/2017 Recepimento della direttiva (UE) 2015/1787 che modifica gli allegati II e III della direttiva 98/83/CE sulla qualità delle acque destinate al consumo umano. Modifica degli allegati II e III del decreto legislativo 02/02/2001, n. 31.

Europea

  1. 80/778/CE Direttiva del Consiglio del 15 luglio 1980 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano
  2. 98/83/CE Direttiva del Consiglio del 03/11/1998 relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano
  3. 2000/60/CE Direttiva del Parlamento e del Consiglio del 23 ottobre 2000 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque
  4. 2015/1787 Direttiva (UE) della Commissione del 6 ottobre 2015 recante modifica degli allegati II e III della direttiva 98/83/CE del Consiglio concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano

Per saperne di più

  • Organizzazione mondiale della Sanità, https://www.who.int
  • Ministero della salute, https://www.salute.gov.it
  • Istituto Superiore dei Sanità, https://www.iss.it
  • Gruppo Hera, https://www.gruppohera.it/
  • IARC, https://www.airc.it
  • Arpae, https://www.arpae.it
  • SNPA, https://www.snpambiente.it
  • ECHA, https://echa.europa.eu/it
  • Wikipedia, https://it.wikipedia.org

Bibliografia

[1] Ministero della Salute, FAQ – Acque potabili, aggiornamento: 07.10.2016
[2] ISS, Linee guida per l’informazione sulle apparecchiature per il trattamento dell’acqua destinata al consumo umano, Rapporti Istisan 15/8
[3] Alimenti & Salute, ER Salute, Acqua potabile, https://www.alimenti-salute.it/sicurezza-alimentare/acqua
[4] Sicurezza delle acque destinate al consumo umano: in campo un nuovo sistema per superare nuove sfide ambientali e climatiche, di R.Guerra, A.Di Benedetto, L.Lucentini (Min. Salute e Iss)
[5] Qualità delle acque potabili: adeguamenti alla disciplina UE, INSIC, 24.08.2017
[6] Bacino del fiume Po, Italia, https://www.interreg-central.eu/Content.Node/BoderecCE/IT-Po.html
[7] Gruppo Hera, I nostri impianti, Gli impianti di Hera e l’uso efficiente delle risorse idriche
[8]Arpae, Arpae partecipa al progetto boDEREC a tutela delle acque potabili, Pubblicato il 15.07.2019 — Modificato il 21.11.2021
[9] Il valore dell’acqua per l’Italia: il Libro bianco 2021 di The European House – Ambrosetti, 24.03.2021
[10] Armando Canuti, L’ultima acqua, Chiriotti Editori, terza edizione, volume II
[11] Da Wikipedia, l’enciclopedia libera., Carbone attivo
[12] Ministero della Salute, Acque potabili – Parametri Nitrato e nitrito, 2016
[13] ISS, Metodi analitici di riferimento per le acque destinate al consumo umano ai sensi del DL.vo 31/2001, Rapporti ISTISAN 07/31
[14] Combattere l’inquinamento idrico prodotto da nitrati di origine agricola, https://eur-lex.europa.eu/
[15] AIRC, È vero che i nitrati nell’acqua sono cancerogeni?, https://www.airc.it
[16] SNPA, Tutela delle acque potabili, nuovi strumenti dal progetto boDerec-CE, 16.02.22

Autore M. Morelli

scritto il 10.02.2022

aggiornato il 21.02.22